venerdì 22 aprile 2011

Closer: Suite Paradise (Portman-Owen)





Larry: Ti amo.
Alice: Grazie.
Larry: Come si chiama questa stanza?
Alice: Suite Paradise.
Larry: Quante Suite Paradise ci sono?
Alice: 8.
Larry: Devo pagare perchè tu mi parli?
Alice: No. Ma se vuoi farmi un regalino fai pure.  Grazie.
Larry: Venivo qui un milione di anni fa. Lo frequentavano i punk. Il palco era... Ogni cosa è la versione di qualcos’altro. Vent’anni fa, tu quanti anni avevi?
Alice: 4
Larry: Cazzo. Io portavo pantaloni a zampa di elefante e tu pannolini.
Alice: Si, ma pannolini a zampa di elefante.
Larry: Hai il viso di un angelo.
Alice: Grazie.
Larry: Di cosa sa la tua figa?
Alice: E’ il paradiso.
Larry: Da quant’è che fai questo?
Alice: 3 mesi.
Larry: Da quando lui ti ha lasciata?
Alice: Nessuno mi ha lasciata.
Larry: Bella parrucca.
Alice: Grazie.
Larry: Ti eccita tutto questo?
Alice: Qualche volta.
Larry: Bugiarda. Mi dici che ti eccita, perchè credi che mi faccia piacere.  Che mi ecciti il pensiero di eccitarti.
Alice:Il pensiero che mi bagno mentre mi spoglio per degli estrani, non ti eccita?
Larry: Se la metti così. Certo. Stai flirtando con me?
Alice: Può darsi.
Larry: Ti è permesso flirtare con me?
Alice: Certo.
Larry: Sicura?
Alice: Veramente no. Vado contro le regole.
Larry: Mi prendi in giro?
Alice: SI. Mi è permesso flirtare.
Larry: Per farmi scucire i soldi?
Alice: Per farti scucire soldi, posso fare o dire quello che voglio.
Larry: Tranne toccare.
Alice: Non ci è permesso toccare.
Larry: Allarga le gambe. Più larghe. Fa vedere. Cosa succederebbe se io ti tocassi?
Alice: Chiamerei la vigilanza.
Larry: E loro che farebbero?
Alice: TI direbbero di uscire e di non tornare più.
Larry: E se mi rifutassi di andarmermene?
Alice: Ti rimuoverebbero. Ci sono telecamere sul soffitto.
Larry: Credo sia meglio che non provi a toccarti. Mi piacerebbe toccarti.
Alice: Non sono una puttana.
Larry: Mica ti pagherei. Dio, come cazzo a fatto a lasciarti?
Alice: Che lavoro fai tu?
Larry: Una domanda. Hai fatto una domanda.
Alice: E allora?
Larry: E’ una crepa nella tua corazza.
Alice: Io non porto una corazza.
Larry: Si invece. Lo sai cosa faccio. Perchè ti fai chiamare Jane?
Alice: Perchè mi chiamo così.
Larry: Non è vero. Lo sai. Proteggete tutte la vostra identità. C’è una di là che si va chiamare Venere. Qual è il suo vero nome?
Alice: Plutone
Larry: Sfacciata.
Alice: Vuoi che io smetta di essere sfacciata?
Larry: No.
Alice: Tu come ti chiami?
Larry: Daniel.
Alice: Daniel il dermatologo.
Larry: Non ti ho parlato del mio lavoro.
Alice: Ho indovinato.
Larry: Tu sei forte. Ce n’è un altra di là, che a giudicare dalle cicatrici recenti, si è messa le tette e si fa chiamare Cupido. Chi le dirà che Cupido era un uomo?
Alice: Non era un uomo. Era un bambino.
Larry: Io voglio sapere il tuo nome. Ti prego.
Alice:  Grazie. Il mio nome è Jane.
Larry: Il tuo vero nome.
Alice: Grazie. Il mio vero nome è Jane.
Larry: Stai attenta.
Alice: Grazie. Sempre Jane.
Larry: Ho ancora più di 500 sterline. Perchè io non ti do tutti i miei soldi, e tu mi dici qual è il tuo vero nome, Alice?
Alice: Affare fatto. Grazie. Il mio vero nome non è altro che Jane Joanson.
Larry: Sarò ricco ma non sono stupido.
Alice: Peccato Dottore, perchè io li amo ricchi e stupidi.
Larry: Non fare la stronza con me.
Alice: Le chiedo scusa.
Larry: Prego. Tutte le ragazze in questo buco sono bambole gonfiabili, robotizzate e sniffate. E tu non sei diversa. Utilizzate tutte nomi d’arte, per illudervi di non essere voi a mostrare la figa e il buco del culo a uomini che vi sono completamente estranei. Sto cercando di fare una conversazione, per Dio.
Alice: Sei al verde.
Larry: L’ho già pagata questa stanza.
Alice: Io sono un extra.
Larry: Ti ho conosciuta l’anno scorso.
Alice: Non ero io.
Larry: Parlami.
Alice: Lo sto facendo.
Larry: Parlami da persona vera. Non sapevo che fossi qui. Io so chi sei. Ti amo. Amo di te tutto ciò che fa male. Lei non vuole neanche verdermi.  Anche tu soffri. Lo so che ci soffri.
Alice: Non si può piangere qui.
Larry: Stringimi. Lasciati abbracciare.
Alice: Non è permesso toccarci.
Larry: Vieni via con me. Sarai al sicuro.  Ti accudirò.
Alice: Non ho bisogno di essere accudita.
Larry: Tutti hanno bisogno di essere accuditi.
Alice: Non sono la tua scopata-vendetta.
Larry: Ti pagherò.
Alice: Non ho bisogno dei tuoi soldi.
Larry: Li hai già i miei soldi.
Alice: Grazie.
Larry: Grazie, grazie. Che cos’è, una regola?
Alice: Solo buona educazione
Larry: Ne vengono tanti di uomoni, a grondare lascrime?
Alice: Rischi del mestiere.
Larry: Hai mai desiderato di farti un cliente?
Alice: Si.
Larry: Allora toglimi dalle spine. Mi desideri perchè mi sono buttato sui sentimenti che provo per te.
Alice: Sentimenti?
Larry: Quella roba lì.
Alice: No, io non ti desidero.
Larry: Grazie. Grazie di cuore per la tua sincerità. Credi di non averci dato niente di te? Credi che perchè non ci ami o non ci desideri o non ti piacciamo hai vinto?
Alice: Non è una guerra.
Larry: Se ti chiedessi di spogliari adesso, lo faresti?
Alice: Ma certo. Vuoi che lo faccia?
Larry: No.  Alice, dimmi qualcosa di vero.
Alice: Mentire è il divertimento più grande che una ragazza possa avere senza spogliarsi. Ma spogliata è anche meglio.
Larry: Sei fredda. In fondo siete tutte fredde. Che bisogna fare per avere un bricciolo di intimità qui dentro?
Alice: Torna. Migliorerò la mia intimità.
Larry: Intanto lo sai cosa puoi fare? Ti puoi levare subito tutte le tue robine. E girarti molto lentamente. E poi ti chini in avanti, fino a toccare quel cazzo di pavimento, per il piacere dei miei occhi.
Alice: E’ questo che vuoi?
Larry: Che altro potrei volere?

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